CORSO DI MECCANICA QUANTISTICA: 9 Principi di Incertezza e Complementarietà
Il principio di incertezza e la complementarietà
Nel 1927 il giovane fisico tedesco Werner Heisenberg propose un’idea che avrebbe cambiato per sempre la nostra visione del mondo. Era qualcosa di così rivoluzionario che persino i suoi colleghi faticarono ad accettarla: il principio di incertezza.
Heisenberg ci disse che, quando si parla di particelle microscopiche come elettroni o fotoni, non possiamo conoscere con assoluta precisione tutto nello stesso momento. Se proviamo a misurare con grande accuratezza la posizione di una particella, perdiamo inevitabilmente informazione sulla sua velocità o sulla sua quantità di moto. Se invece vogliamo sapere con esattezza come si muove, la sua posizione diventa più sfumata.
Non un limite degli strumenti, ma della natura
La cosa sorprendente è che questa incertezza non dipende da strumenti troppo poco sensibili o da errori di laboratorio: è un limite intrinseco della natura stessa. Significa che il mondo quantistico non ci permette di avere un “quadro perfetto” di una particella, perché essa non possiede contemporaneamente una posizione e un movimento ben definiti, come invece siamo abituati a pensare nel mondo quotidiano.
Una realtà sfuggente
Questo principio ci costringe a cambiare prospettiva. La fisica classica, quella che governa i pianeti e i pendoli, si basava sull’idea di un determinismo assoluto: se conosciamo lo stato di un sistema, possiamo prevedere con certezza il suo futuro. La meccanica quantistica, invece, ci dice che a livello microscopico questo non è più possibile. Il futuro delle particelle non è scritto in maniera rigida: esistono solo probabilità, possibilità che si concretizzano solo nel momento della misura.
Complementarietà
Un concetto strettamente legato è la complementarietà, introdotta da Niels Bohr, collega e talvolta “rivale” di Heisenberg. Secondo Bohr, in certi esperimenti le particelle si comportano come corpuscoli, in altri come onde. Questi due aspetti non sono contraddittori, ma complementari: per descrivere appieno la realtà quantistica dobbiamo accettare entrambe le immagini, anche se sembrano incompatibili alla logica classica.
Un cambiamento di visione
Il principio di incertezza non è soltanto una regola matematica, ma una finestra aperta su un mondo in cui la realtà stessa è più fluida e sfuggente di quanto immaginassero i fisici classici. Ha profonde conseguenze filosofiche, perché ci ricorda che non tutto può essere previsto o controllato, e che la natura, nelle sue fondamenta, danza sempre sul filo dell’indeterminazione.
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